Premenopausa Menopausa
PREMENOPAUSA
Ogni donna nasce con un numero ben definito di ovociti, che si esauriscono nel corso della vita con l’esaurimento della riserva ovarica.
Questo si traduce nella cessazione della produzione dei follicoli ovarici, di conseguenza termina anche la produzione di estrogeni, quindi dell’età fertile, e l’insorgenza dei primi sintomi della menopausa.
Nella fase di premenopausa si verificano i primi cambiamenti nel corpo della donna, comprese le prime irregolarità nel ciclo mestruale e i primi fastidi che annunciano l’avvento della menopausa. I cicli mestruali che tendono a ravvicinarsi (polimenorrea) o a diventare meno frequenti (oligomenorrea). Le mestruazioni possono diventare abbondanti e dolorose e si può anche verificare anemia da carenza di ferro. Tutto ciò per variazioni ormonali da modificazioni organiche.
MENOPAUSA
Quando il ciclo mestruale si assenta per almeno 12 mesi consecutivi. Per monitorare questa fase di transizione il ginecologo prescrive degli esami del sangue per valutare il livello degli ormoni coinvolti: la diagnosi definitiva si ha con il dosaggio degli estrogeni, che diminuiscono, e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), che aumenta.
QUALI I SINTOMI?
I sintomi che possono comparire per primi sono:
Ipertensione con conseguenti alterazioni cardio-vascolari aumenta l’incidenza di fenomeni ischemici.
Tende a peggiorare il profilo lipidico (aumento del colesterolo e dei trigliceridi, riduzione dell’HDL).
– Difficoltà di attenzione
– Concentrazione
– Diminuzione della memoria
– Vampate di calore
– Ipersudorazione
– Palpitazioni
– Arrossamenti in viso
– Insonnia
– Manifestazioni di tipo ansioso.
– Sbalzi d’umore e depressione
Per quanto riguarda il sistema muscolo scheletrico, si verifica la perdita di densità ossea con osteopenia osteoporosi con dolori articolari e perdita di massa muscolare.
– Affaticamento e dolori muscolari
Tra i sintomi tardivi ricordiamo:
– Disturbi all’apparato genito-urinario
– Atrofia vaginale, associata a bruciori e dolore durante i rapporti sessuali
– Aumento dei casi di cistito uretriti ricorrenti (infiammazione della vescica e dell’uretra) con i caratteristici segni clinici (bruciore durante la minzione, dolori, minzione frequente).
– Incontinenza urinaria da sforzo
– Incontinenza urinaria da urgenza
– Prolasso vaginale
FINALITÀ (HRT)
È finalizzata ad alleviare i sintomi della menopausa dovuto al brusco calo di ormoni sessuali sia maschili che femminili. È prevista la terapia sia la terapia di soli estrogeni sia terapia combinata (estrogeni + progestinici), per via orale, transdermica (mediante cerotti, creme-gel, spray).
CONTROINDICAZIONI
– Carcinoma della mammella
– Alcune malattie autoimmunitarie
– Malattie della coagulazione (trombofilia)
– Ischemia cardiaca o cerebrale
– Patologie uterine
AMMESSA
– Altre neoplasie
– Ipertensione (con terapia antipertensiva in corso)
– Obesità (statine)
– Diabete melliton (anche se in terapia ipoglicemizzante)
– Endometriosi
CORRETTO ITER PER LA SIGNORA
– Accurata anamnesi
– Visita ginecologica
– Indagine strumentale
– Esami di laboratorio
ESISTE UNA TERAPIA ALTERNATIVA ALLA HRT PER LE SIGNORE CHE NON POSSONO ASSUMERLA?
Si! Abbiamo a disposizione sostanze che agiscono positivamente sui sintomi vasomotori quali le vampate, le sudorazioni notturne e su quelli psicologici.
OSTEOPOROSI
Che cos’è?
L’osteoporosi primaria è una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un’alterazione dell’architettura del tessuto scheletrico, che diventa più fragile e più esposto ad un rischio di fratture sia spontanee sia indotte da traumi anche di lieve entità.
L’osteoporosi secondaria è legata a diverse patologie (malattie endocrine, neoplasie, malattie croniche, malattie reumatiche e gastrointestinali) e ad assunzione di farmaci (cortisonici, anti-epilettici, immunosoppressori)
Quali sedi sono più frequenti?
Le sedi più frequenti di fratture da fragilità sono:
– il corpo vertebrale (soprattutto a livello della colonna dorso-lombare)
– il femore (a livello del collo o del trocantere)
– l’estremo distale del radio (fratture di Colles)
FATTORI DI RISCHIO
possono essere diversi:
– gli estrogeni hanno che una funzione protettiva la cui carenza causa un’accelerazione nella perdita di massa ossea (3 per cento l’anno e oltre)
– negli anziani la perdita di massa ossea aumenta con l’età, quindi maggiore è l’età, più alto è il rischio di osteoporosi
– predisposizione famigliare
– seguire una dieta povera di calcio, o una dieta eccessivamente ricca di sodio (sale) o di proteine, i cui prodotti metabolici (acidi) richiedono, per essere eliminati dai reni, il calcio (che viene ricavato dalle ossa)
– condurre una vita sedentaria: l’attività fisica fa aumentare la massa ossea e questo risultato è possibile a qualsiasi età
– da fumo, da alcol, da eccessivi caffè
– la magrezza,
– il menarca tardivo,
– la menopausa precoce
DIAGNOSI
– La tecnica che consente la diagnosi di osteoporosi è la densitometria ossea.
– Esami di laboratorio
– Mineralometria ossea computerizzata, indicata comunemente con la sigla MOC, che permette di misurare esattamente la densità minerale ossea (Bone Mineral Density, BMD)
COME SI PREVIENE?
– Togliere i fattori di rischio come fumo e abuso di alcool.
– Seguire una dieta corretta con giusto apporto di calcio (presente nei latticini e nelle verdure) e vitamina D (presente soprattutto in pesci e uova).
– Stare al sole e all’aperto: l’esposizione ai raggi UV migliora l’assorbimento della vitamina D da parte dell’osso.
– Fare attività fisica!! Sport che comportano il carico come atletica, pallacanestro e pallavolo, a lungo termine, danno maggiori risultati rispetto a nuoto e bicicletta. Anche nei meno giovani l’attività fisica con carichi adeguati (non troppo e non troppo poco!) rallenta i fenomeni di riassorbimento del tessuto osseo. Inoltre attraverso l’attività fisica si può migliorare l’equilibrio e la forza muscolare per prevenire cadute che rendono manifesta la malattia.