ERNIA CERVICALE, LOMBARE E DORSALE
Numerosi studi dimostrano che le condizioni dolorose legate al mal di schiena e al dolore al collo sono in continua ascesa tra le popolazioni dei paesi sviluppati, come l’Italia. Le motivazioni ormai sono note: l’attività fisica è poco praticata, si vive una vita sempre più sedentaria, sia a lavoro, come chi lavora al pc, oppure è seduto davanti una scrivania per almeno 8 ore al giorno, sia nel tempo libero.
Ad aggiungersi c’è anche lo stress, diventato ormai parte della nostra vita quotidiana. Questo elemento risulta essere uno dei motivi alla base della qualità di vita e di conseguenza della postura e del peso forma.
Tra le problematiche del mal di schiena vi è anche l’ernia del disco.
Cerchiamo ora di fare luce su questo tema e sfatare i falsi miti.
- Piccola introduzione di anatomia del complesso vertebrale
le 33 vertebre che compongono la nostra spina dorsale si suddividono:
. 7 vertebre cervicali
. 12 vertebre dorsali
. 5 vertebre lombari
. 5 vertebre calcificate sacrali
. 4 vertebre calcificate coccigee.
I primi 3 segmenti sono caratterizzati dall’interposizione di un disco tra le vertebre, mentre gli ultimi 2 segmenti sono vertebre calcificate, per questo spesso vengono considerate come uniche ossa.
- Qual è la funzione del disco intervertebrale?
Il disco ha il compito di stabilizzare i movimenti vertebrali e ammortizzare i carichi a cui è sottoposta la colonna.
In questa struttura di forma circolare si riconoscono due parti differenti:
. il Nucleo polposo: si trova al centro del disco e ha consistenza semiliquida;
. L’Anulus fibroso: anello fibroso che si trova nella parte esterna del disco e serve per proteggere il disco e il suo nucleo.
- Cosa si intende con “ernia” del disco?
Il termine ernia del disco indica una condizione in cui a seguito di importanti sollecitazioni il nucleo polposo fuoriesce dall’anulus fibroso.
Distinguiamo:
. Protusione discale: parziale fuoriuscita del disco dalla sua normale sede anatomica.
. Ernia del disco: fuoriuscita del nucleo dall’anello fibroso.
Questo tipo di compressione può dare origine a vari sintomi, tra i quali:
. Dolore : può essere locale ma in casi più gravi sì può irradiare: ad esempio nelle ernie lombari il dolore può arrivare fino alla punta dei piedi.
. Formicolio: si può irradiare anche in questo caso, lungo la radice nervosa compressa.
. Parestesia e perdita della forza: sono anche questi dei segni clinici della sofferenza nervosa, che compaiono nelle condizioni avanzate.
I segmenti cervicali più soggetti a sviluppare ernia discale sono i primi e gli ultimi, C2-C3, C5-C6 e C6-C7.
Trovandosi a confinare con segmenti rigidi come la “cerniera” C0-C1 e con il tratto dorsale, spesso si muovono più del dovuto, proprio per compensare il ridotto movimento dei distretti con cui confinano.
- i fattori di rischio
Ernia Lombare:
Un errato movimento, una postura e delle abitudini funzionali scorrette sono alla base delle condizioni della schiena, avente conseguenza la formazione dell’ernia. Quindi è fondamentale rispettare una corretta postura e un buono stile di vita.
Tratto Cervicale:
. Lordosi: la curva con concavità posteriore è importante che sia mantenuta non solo mentre si è seduti ma anche mentre ci si muove. Questo perchè le curve della colonna sono determinanti per lo scarico del peso, durante la giornata infatti assumiamo spesso posture che ci fanno ingobbire, quando per esempio stiamo al telefono o lavoriamo al computer.
. La morfologia di tutta la colonna
. Reclutamento muscolare: spesso non vi è un corretto reclutamento dei muscoli stabilizzatori. Quando si parla di stabilità muscolare non ci si riferisce solo ai muscoli posteriori, come i paravertebrali, ma anche a muscoli anteriori, come i muscoli flessori profondi che si trovano nella loggia anteriore del collo.
- Rimedi per l’ernia cervicale
. Trattamento conservativo fisioterapico, caratterizzato da un approccio non invasivo costituito di tecniche manuali, esercizi e mezzi fisici;
. Approccio chiurugico invasivo, che viene attuato quando i tentativi tarapeutici conservativi non hanno portato i benefici sperati e la situazione clinica presente rischia di danneggiare i tessuti circostanti, tra cui il nervo.
- La fisioterapia per l’ernia lombare
La fisioterapia è ad oggi lo strumento migliore per trattare questa condizione. Il ciclo terapeutico avrà l’obiettivo di migliorare il movimento di tutta la colonna, la cui disfunzione è ritenuta una delle cause principali che hanno sviluppato l’ernia del disco.
Per ridurre il dolore locale e irradiato i fisioterapisti applicano:
. Posture di scarico, ponendo il paziente in decubito laverale, in cui si ha la decompressione della radice colpita.
. Tecniche manuali specifiche, come la tecnica manuale poumpage e della trazione.
. Mezzi fisici ad alta tecnologia, come laser ad alta potenza, ipertermia, ultrasuoni.
Una volta diminuita la sintomatologia si può passare al recupero di una corretta postura. Questo obiettivo si raggiunge con esercizi specifici, mobilizzazioni e piccoli accorgimenti che il paziente dovrà adottare giornalmente, come l’applicazione di un cuscino dietro il dorso mentre si lavora o mentre si guida, in modo da ridurre la rigidità della cifosi e di conseguenza non affaticare troppo il tratto dorsale nel corso dei movimenti.
Nella parte finale del ciclo terapeutico si tende a lavorare per migliorare la funzionalità del tronco e del collo con un piano di allenamento riabilitativo specifico, che miri a rafforzare il compartimento muscolare deputato alla stabilizzazione.
- La chirurgia per l’ernia del disco cervicale
La chirurgia viene utilizzata quando tutti gli altri rimedi hanno fallito.
L’operazione non sempre riesce a dare il risultato sperato, lascia un tessuto di aderenze cicatriziali abbastanza importanti, motivo per cui si effettua solo in casi gravi, dove la compressione dell’ernia rischia di danneggiare pesantemente il nervo e le strutture che esso innerva.
- Come si può prevenire lo sviluppo di un’ernia
Dato che alla base di un’ernia lombare spesso c’è una disfunzione di movimento, per questo è fondamentale che la colonna e il tratto cervicale siano mantenuti in buone condizioni di salute.
Tra i primi consigli che ci teniamo a dire è quello di evitare tutti i comportamenti in cui il collo è in posizione flessa: quando vediamo il cellulare, scriviamo al tablet, leggiamo un libro lavoriamo al pc. Questo non significa non fare queste azioni, ma porre la giusta attenzione per svolgerle in modo ergonomico.
A volte bastano pochi accorgimenti, come sollevare di più i gomiti ,mettere un cuscinetto dietro alla schiena per ridurre di molto il carico al collo, o anche fare qualche esercizio per il collo tutte le mattine. Ricorda! l’importante non è la quantità ma la qualità e la costanza degli esercizi.
Avere delle sane abitudini è uno degli atteggiamenti migliori per mantenere non solo il vostro collo, ma tutto il corpo, in salute.